Handroanthus chrisanthus

Si tratta di uno degli alberi più vistosi del sud America, tipico del bosque seco, che ne viene incendiato dalla fioritura giallo intenso durante il peiodo siccitoso.

La sua coltivazione trova in Europa essenzialmente un limite termico, essendo specie adatta a regioni in cui la temperatura minima invernale non scende sotto gli 0 gradi centigradi, pur sopportando sporadiche gelate. E’ indicato dunque per le aree mediterranee più calde (zona USDA 10b) riscontrabili nelle aree costiere di Portogallo, Spagna, Costa Azzurra orientale, Grecia meridionale. In Italia può essere coltivato in piena terra lungo le coste meridionali e delle maggiori isole e nel Ponente Ligure.

Non ha esigenze di suolo particolarmente stringenti e sopporta molto bene periodi siccitosi. Si consiglia tuttavia di fornire adeguato approvvigionamento idrico durante la stagione primaverile almeno nei primi anni successivi all’impianto, per velocizzare lo sviluppo della pianta e del suo apparato radicale.

Categoria:

Descrizione

FAMIGLIA: BIGNONIACEAE

ORIGINE: ZONE SEMI ARIDE NEOTROPICALI

RANGE DI TEMPERATURA: 2-40

PORTAMENTO: ALBERO

TERRENO: pH DA SUBACIDO A SUBALCALINO

ESPOSIZIONE: SOLE PIENO

Handroanthus chrysanthus è uno degli alberi più vistosi e dalla fioritura più copiosa di tutto il Neotropico, tanto da essere dichiarato albero nazionale del Venezuela. La sua distribuzione è molto ampia, estendendosi per tutte le aree semiaride sudamericane dove si alterni una stagione secca che può durare fino a 8 mesi ad una piovosa. Una delle regioni in cui questa pianta è diventata maggiormente rappresentativa e fonte di attrazione turistica, è l’area sud occidentale dell’Ecuador, all’interno della Provincia de Loja. Il bosco stagionale di queste aree collinari, detto bosque seco per l’aspetto spoglio per buona parte dell’anno, si incendia tra dicembre e gennaio di migliaia di esemplari di Handroanthus chrysanthus, chiamato comunemente guayacan, che dipingono di giallo e ocra intere colline creando un paesaggio fiabesco ed irreale.

La fioritura avviene a ridosso dell’inizio della stagione delle piogge sui rami ancora spogli e nel mezzo di una vegetazione completamente secca. I fiori che cadono a terra formando tappeti gialli nel sottobosco costituiscono per molti animali la prima fonte di alimentazione fresca dopo lunghi mesi di dura siccità.

Appena terminata la fioritura comincia lo sviluppo delle foglie, composte di 3-5 foglioline, di verde brillante e consistenza dura. Il picciolo, così come i giovani rami, presentano un aspetto tomentoso caratterizzato da una fitta peluria marroncina. Il frutto è una capsula allungata normalmente bivalve. Al suo interno un asse centrale reca una grande quantità di semi alati e molto leggeri, privi di grandi sostanze nutritive, cosa che li rende suscettibili ad una rapida perdita di vitalità nel tempo. Lo sviluppo del frutto e la maturazione dei semi avviene piuttosto velocemente, in tempo per poter essere disseminati durante la stagione umida in modo da massimizzare le possibilità di sviluppo delle nuove plantule.

Alle nostre latitudini la coltivazione di questo splendido albero è possibile. L’Europa e l’Italia infatti offrono una gamma di microclimi davvero molto estesa e non è difficile incontrare quelle adatte anche per piante di provenienza tropicale. In generale ogni luogo dove la temperatura minima invernale non scenda sotto gli 0 gradi può essere adatto (zona climatica USDA 10a), nonostante alcune sporadiche gelate non pregiudichino affatto la sopravvivenza di questa pianta.  Portogallo meridionale, aree costiere spagnole, Costa Azzurra, Grecia meridionale sono aree adatte a questa pianta. In Italia lo sono tutte le coste del sud e delle isole e quella del Ponente Ligure.

Handroanthus chrysanthus non mostra particolari esigenze di suolo che tuttavia deve essere profondo e ben drenato. In virtù della sua provenienza non ha problemi a sopportare anche lunghi periodi siccitosi, ma almeno nei primi anni successivi all’impianto è consigliabile garantire l’irrigazione fino a inizio estate per consentire un più rapido sviluppo della pianta e del suo apparato radicale.

L’esposizione migliore è quella in pieno sole.